Di bergamotto se ne è parlato, se ne parla e se ne parlerà sempre.
Questo prodotto straordinario è da “secoli” sulla bocca di tutti, addetti al settore e non.
Simbolo di una Provincia intera, a primo impatto lascia quasi credere che a Reggio Calabria l’economia ruoti intorno a questo agrume, ma come sempre, non è esattamente così.
I dati ufficiali parlano di un indotto di 4.000 persone che operano in questo settore. Prendendo per buono questo dato, resta da chiedersi come mai un prodotto cosi pregiato, importante ed esclusivo, perchè cresce esclusivamente in un determinato territorio, produca occupazione solo per pochi individui.
Il bergamotto, come qualsiasi altro prodotto d’eccellenza della nostra terra, è vittima dei “punti di vista”, così come la nduja, la cipolla rossa, i vini, etc; disquisizioni, idee, progetti, studi di settore, analisi chimico-organolettiche, finanziamenti, progetti di valorizzazione, e via dicendo.
Noi crediamo che ogni iniziativa (ovviamente dipende da chi c’è dietro) abbia una dignità e per questo non ci sentiamo in diritto di giudicare o disapprovare gli sforzi di nessuno nel portare avanti la promozione e la diffusione del bergamotto.
Il nostro punto di vista sulla questione è semplice e si basa su due interrogativi base:
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Che cosa è il bergamotto?
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Perchè non esiste un “vero” mercato del bergamotto?
Alla prima domanda è facile rispondere: il bergamotto è un agrume, così come le arance, i limoni e le clementine, niente di più niente di meno. Lo si usa come si vuole e, soprattutto, il suo campo d’impiego non è, come tutti pensano, solo l’industria cosmetica.
In cucina il bergamotto è realmente straordinario, per non parlare delle ricerche effettuate in campo medico che confermano come il bergamotto abbassi significativamente il tasso di colesterolo cattivo nel sangue.
Sul perchè non esista un vero mercato del bergamotto, l’analisi è giustamente polemica.
Pochi sanno che il bergamotto, per i proprietari terrieri, ha sempre rapprensentato un vero e proprio status symbol (e lo rappresenta ancora oggi).
A differenza degli altri agrumi, che negli anni hanno subito processi di “liberazione”, il bergamotto rimane saldamente arroccato alle vecchie dinamiche commerciali ed alle lobbies dei potentati locali, che lo relegano principalmente alla produzione di essenza.
Di conseguenza, se credete di recarvi a Reggio Calabria e comprare kili di bergamotto da regalare agli amici, vi sbagliate di grosso. Sarà difficile reperirli in qualsiasi fruttivendolo o mercato.
Perchè?
Perchè con l’essenza si guadagna tanto. 200Kg di frutti per 1 solo litro di essenza e soprattutto perchè, il bergamotto, non viene considerato molto come agrume in quanto tale, neanche dai reggini.
Queste nostre affermazioni sono frutto di anni di conoscenza e militanza sul territorio, che ci hanno portato come Equosud, a conoscere aspetti e dinamiche che prima un pò ignoravamo. Possiamo perciò serenamente affermare che esiste una volontà precisa di non far decollare questo prodotto, non per un disegno particolare, ma piuttosto per una “impermeabilità” tipica di alcuni contesti sociali della nostra terra, che li rende refrattari al cambiamento ed all’evoluzione.
Il nostro obbiettivo, come Equosud, è riuscire a far conoscere “realmente” questo frutto.
Per realizzare tutto ciò, possiamo contare su uno dei noi nostri produttori principali, l’Agriturismo “Zio Nino”, che coltiva BERGAMOTTI BIOLOGICI (CERTIFICATI) di altissima qualità e che con il suo duro lavoro, contribuisce a portare avanti i nostri principi di eco-sostenibilità e di rispetto nei confronti del lavoro e della dignità dei lavoratori.
Se siete interessati ad approfondire l’argomento bergamotto, cliccate qui, ovviamente prendete tutto con le pinze…